La strada per la parità di genere 'è ancora lunga e difficile', ha detto il capo dello stato Mattarella. Nel suo discorso i riferimenti ad Iran, Afghanistan e Ucraina: 'L'Italia farà di tutto per sostenere le donne che esigono qualità di vita e libertà'
– le zone del mondo in cui i diritti delle donne sono maggiormente minacciati in questo momento – e mettendo in guardia sulla pericolosità di una società che non riesce a essere davvero inclusiva. , ospiti al Quirinale, il capo dello stato ha sottolineato che "l’Italia condivide e incoraggia il loro impegno. E farà di tutto, nelle sedi internazionali, per sostenere le donne che esigono qualità di vita e libertà".
Pubblichiamo di seguito il discorso integrale pronunciato da Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale della donna. Rivolgo un saluto cordiale ai Presidenti del Senato, della Camera, del Consiglio dei Ministri, della Corte costituzionale, alle Ambasciatrici accreditate a Roma e presenti questa mattina.
E’ una lotta, la vostra, che è iniziata – in Iran e in Afghanistan - per la libertà e il diritto delle donne alla eguaglianza. Ma che - come spesso accade - la generosità e la lungimiranza delle donne ne amplia il significato che diventa resistenza, protesta e appello per l’affermazione dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni.
Provoca stupore, oggi, rileggere anche alcuni atti parlamentari della Repubblica, che pure aveva assicurato, per la prima volta, alle donne italiane il diritto di voto e aveva sancito la piena parità di diritti. Abbiamo in carica la prima donna alla guida del Governo, Presidente del Consiglio dei Ministri, nuovamente una donna alla presidenza della Corte Costituzionale, da pochi giorni una donna al vertice della magistratura. Ma certe mentalità, e soprattutto certe consuetudini grottesche e gravemente dannose, sono ancora presenti.
In molte aree del pianeta, infatti, alle donne non sono riconosciuti i diritti fondamentali, in misura ben maggiore.
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