“La decisione ha colto Lavrov completamente di sorpresa”, racconta il FinancialTimes: il quotidiano britannico ha svelato come un anno fa Putin comunicò l’avvio della guerra in Ucraina al suo ministro degli Esteri solo due ore prima dell’attacco
per Putin, che tendeva a concentrare il suo processo decisionale in politica estera tra una manciata di stretti confidenti
", ma sulle grandi questioni il Ministro degli Esteri aveva sempre potuto tenere in conto la possibilità di esprimere la sua opinione.
comunità imprenditoriale, ritenevano improbabile proprio per le devastanti conseguenze che avrebbe causato, il capo della diplomazia del Cremlino, in carica dal 2004, rispose che Putin di fronte alle decisioni fatali", ovvero il primo zar di notorietà europea, il modernizzatore dell'Impero e la grande artefice della proiezione della Russia verso il cuore dell'Europa via Polonia e Ucraina..
Via le"garanzie di sicurezza" e gli accordi cercati tra feluche, avanti i carri armati e la retorica sulla denazificazione. Via i pontieri, avanti i genieri militari. E così via per un anno in cui Lavrov si è pian piano appiattito al ruolo didelle scelte del Cremlino. Una scelta discutibile, certamente, ma che gli ha assicurato la sopravvivenza politica di fronte al cerchio magico guerrafondaio di Putin.
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