Feltri: per Bisignani e Madron solo lei stessa potrebbe farsi fuori, per sfinimento e perché donna e madre. Ma il potere di GiorgiaMeloni deriva dalla scelta dei cittadini: nessun altro può strapparglielo
È stata la curiosità, oltre alla indiscussa stima nei confronti di chi lo ha vergato, a indurmi a prendere tra le mani questo libro,, edito da Chiarelettere, dal momento che ovunque ne sento parlare tanto, in quanto esso svelerebbe lati inediti e ossessioni della nostra premiernonché retroscena e spaccati della sua vita quotidiana e della cerchia di fedelissimi che le gravita attorno.
Io in Meloni ho scorto di più, non l’innocua donnina con la passione politica assimilabile a quella per il lavoro a maglia o la fascistella troppo di destra e troppo romanaccia per rivestire ruoli apicali, come la reputavano a destra e a sinistra con un certo snobismo.
Bisignani individua il tallone di Achille di Giorgia, anzi i talloni, dato che si tratta di più punti deboli, se così possiamo dire. Ed egli sembra in qualche maniera voler metterla in guardia, come fece con l’allora premier Matteo Renzi nel libro “L’uomo che sussurra ai potenti”, quando consigliò a Matteo di abbandonare in qualche modo il proprio ego se intenzionato a durare a Palazzo Chigi. Il monito non fu colto e sappiamo come andò a finire.
Ora egli sostiene che Giorgia abbia sviluppato una sorta di malsana e perniciosa mania nei confronti dei servizi segreti, o meglio, delle note della nostra intelligence, in quanto sarebbe affettata da una specie di sfiducia cronica e universale verso gli altri, amici e nemici, unita alla tendenza a non sentirsi mai all’altezza, forse perché una donna deve sempre dare prova di valere più di quanto non sia richiesto ad un uomo.
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