Perché si parla di nuovo del processo per la strage di Erba
») attraverso il collegio difensivo, oppure il procuratore generale presso la Corte d’Appello nel cui distretto, cioè l’area di competenza della Corte, fu espressa la sentenza di condanna. Il documento del sostituto procuratore Tarfusser si inquadra in questo secondo caso, ma come detto la procura generale non ha ancora inoltrato nessuna richiesta.
In attesa di capire quali siano gli elementi dei difensori a sostegno della tesi, si possono esaminare quelli di Tarfusser. All’inizio del suo documento, citato dal quotidiano localeNell’autunno del 2022 gli avvocati Fabio Schembri e Paolo Sevesi chiesero allo scrivente un appuntamento perché volevano sottoporre alla mia attenzione una questione, così la definirono, tanto riservata quanto delicata.
Inoltre, disse la Corte, le dichiarazioni di Romano furono accompagnate da «annotazioni vergate di proprio pugno a pieno contenuto confessorio» . erano in due. Dopo aver sentito le urla, lui e la moglie stavano salendo le scale che portavano all’appartamento di Raffaella Castagna e lì venne aggredito. Frigerio descrisse l’uomo che lo aveva ferito alla gola: tanti capelli corti neri, carnagione olivastra, occhi scuri, senza baffi, vestiti scuri, corporatura quadrata, testa grossa.
È vero che su quella macchia di sangue sono stati espressi molti dubbi. Si tratta dell’unica traccia biologica di una certa rilevanza, che però è problematica. La notte stessa dell’omicidio un carabiniere perquisì l’auto di Olindo Romano. Quel carabiniere fino a poco prima era stato sulla scena del crimine e poi secondo la difesa aveva perquisito l’auto senza indossare i calzari a copertura delle scarpe. Quella traccia potrebbe quindi essere frutto di contaminazione.
Rosa Bazzi e Olindo Romano in auto avevano seguito il treno dove era salita Raffaella, da Erba fino alla fermata di Canzo-Asso, facendosi ben vedere per metterle paura. In quel caso Castagna aveva avvertito la polizia locale. Sono tutti elementi che si prestano a interpretazioni, tuttavia ce ne sono altri decisamente più solidi. Nelle confessioni poi ritrattate Rosa Bazzi e Olindo Romano diedero la stessa versione sulle armi usate, sulla dinamica, sui punti d’innesco dell’incendio e persino sul colore dell’accendino utilizzato. I punti d’innesco furono:
Il 26 giugno il tono delle annotazioni cambiò. Da due mesi Olindo Romano e Rosa Bazzi avevano nuovi avvocati. Scrisse Olindo Romano.
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