Sulla Rete Due della Rai andava in onda la prima puntata di Atlas Ufo Robot: l’invasione tv dei robot giapponesi era partita
, solo per citare alcuni nomi che avrebbero acceso la fantasia di milioni di bambini. E preoccupato anche diversi adulti: «Ma non tutta sta violenza esibita, come cresceranno questi ragazzini?». Oggi possiamo rispondere «bene». Oddio, più o meno, dai. condotto dalla “fatina” della annunciatrici Rai, Maria Giovanna Elmi, venne trasmessa la prima puntata dell’anime nato dalla fantasia di Go Nagai. Trasposizione in animazione di un manga.
Per quell’epoca analogica è davvero il caso di parlare di inconsapevolezza. Già la dicitura del titolo affonda nel mito, la dicitura Atlas che precede Ufo Robot, aggiunto solo nella versione italiana, fu un errore di trascrizione. Il cartone animato che abbiamo conosciuto noi in Italia è figlio dell’edizione francese.
come capitoli precedenti e che Alcor, altri non era che il protagonista degli altri due cartoni. Oggi ci sarebbe una sollevazione di scudi, proteste sui social e indignazione in ogni dove. All’epoca era tutto così naive che nemmeno ci si fece caso. Oggi possiamo dire che è un peccato, ma va anche detto che possiamo metterci a riguardare il tutto con filologica correttezza. Ciò che conta è il simbolo.