Il Comitato Nazionale di Bioetica si è espresso sul caso di Alfredo Cospito condividendo il 'rifiuto di adottare misure coercitive contro la volontà attuale della persona'. In sostanza, la persona detenuta può rifiutare i trattamenti sanitari. ANSA
I membri del Comitato Nazionale di Bioetica condividono il"rifiuto di adottare misure coercitive contro la volontà attuale della persona" e"ritengono che non vi siano motivi giuridicamente e bioeticamente fondati che consentano la non applicazione della L.219/2017 nei confronti della persona detenuta, che, in via generale, può rifiutare i trattamenti sanitari anche mediante le Disposizioni Anticipate di Trattamento ".
Il Comitato, prosegue la nota,"si è in primo luogo interrogato sulla possibilità di rispondere a quesiti per i quali è evidente il collegamento ad una vicenda personale chiaramente riconoscibile, per quanto non esplicitamente menzionata".
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