Lo sfogo di Valerio Carocci, presidente della Fondazione Piccolo America, dopo la 'sconfitta epocale' del centrosinistra
Ogni riflessione e valutazione non può che ammettere una sconfitta epocale, sia del centrosinistra che del M5S. Aggrapparsi ai pochi voti del PD rimasti "costanti" è un gesto miope, disperato ed egoista. Il tema vero di queste elezioni regionali è che, consapevoli di cosa sarebbe successo, ogni candidato del centrosinistra si è preoccupato solo di essere eletto in opposizione, pensando solo a poltrona e stipendio. In pochi hanno lavorato per vincere come coalizione.
Il tutto senza nemmeno porsi il problema di dedicare il tempo - non dico per vocazione, ma almeno per utilità - alle realtà sociali, ambientali, sportive, museali affinché a queste negli anni - nelle more del sistema normativo - venisse data la possibilità di proseguire il lavoro svolto con bandi pubblici triennali, che ne avrebbero agevolato l'evoluzione e crescita, conferendo inoltre disponibilità di assunzione di nuovi dipendenti.
D'altronde svendere il patrimonio delle case popolari ATER senza nessun diritto di prelazione ai giovani per la prima casa, con ISEE basso per uso esclusivamente residenziale, ma anzi consentire l’acquisto allo stesso identico prezzo a società per case vacanze, fa capire quanto si voglia combattere la gentrificazione e, appunto, garantire l’accesso alla prima casa. Per non parlare di diritto alla casa.
Complimenti anche a chi ha preferito anche riesumare personaggi speranzosamente spariti della politica romana, pur di avere una manciata di voti in più. Per volersi del bene dovrebbero avere le forze, il coraggio e la serietà di farne a meno. Quanto meno per sincero senso del pudore. E non pensate, vi prego, che ottenere il 20% di consensi circa, su un tasso di astensionismo del 62%, sia una motivazione valida per rimanere in vita come partito.
Scrivo queste righe dopo 12 anni di frustrazione, dopo aver invitato chiunque a votare, come in famiglia mi hanno insegnato, prima ancora che in qualunque realtà politica. Per noi che spesso o talvolta abbiamo accettato il voto utile, come ricatto per paura dell’arrivo delle destre, questo è il capolinea della speranza che la nostra classe dirigente progressista si meriti una qualche fiducia. C’è bisogno di un cambiamento più che radicale.
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